48 - Foga elettorale curnese per le elezioni del...2017 ?!!









20 gennaio 2016.
Infervorati probabilmente dalle scadenze elettorali prossime venture, anche a Curno -dove si voterà però nel...2017- cominciano le prime punzecchiature tra le possibili parti concorrenti. Due per adesso.
Con discreta ironia e un filo di cattiveria ne diamo conto da infelici elettori del PD.
Buona lettura.














Da alcuni mesi la Latrina di Nusquamia -blog dello spin-doctor dell'ex sindaco Angelo Gandolfi (se non addirittura dello stesso Gandolfi)- sbattono come mosche chiuse in un vaso di vetro. Piga é arrabbiato nero con tutti gli avversari perché nonostante li provochi in tutti i modi, con tutti gli insulti possibili, questi proprio non lo prendono in considerazione. Dimostra peraltro di non avere molta intelligenza politica dal momento che se un nullità ti da sulla voce, soltanto se sei nullità come lui gli rispondi. Il secondo motivo dell'incazzatura è che avendo il Gandolfi avanzato l'autocandidatura (fatta giustamente attraverso il suo spin doctor…) a sindaco per il centro destra, nessun altro partito gli ha fatto da contrappunto facendo annusare la propria scelta per il … maggio 2017. Un filino troppo in… la ci pare. La coppia Piga Gandolfi fanno i generosi: il centro destra curnese non dovrebbe presentare alcuna lista (CITAZIONE: una destra spappolata, se parliamo delle frattaglie berlusconiane. O una destra mostruosa, se parliamo del fascioleghismo di Salvini) ed accettare l'autocandidatura di Gandolfi Scrive il Claudio Piga: “Sarebbe più ragionevole che Forza Italia, per quanto ridotta al lumicino, qualora volesse evitare di essere politicamente ridicolizzata, ritirasse Locatelli e Cavagna il Giovane dalla lizza e stesse ferma per un giro, come nel gioco dell'oca. Se avesse dei militanti presentabili (ma li ha?), potrebbe sottoporli al giudizio di Gandolfi: qualora avessero superato l'esame (quadro motivazionale e scarto degli ambiziosetti, cultura generale, espressione linguistica, competenze specifiche ecc.), potrebbero essere inclusi nella sua lista civica, che non è di destra, né di sinistra, ma che guarda in alto. Dunque senza pretese di egemonia“”. Insomma obbedir tacendo e tacendo morir. L'auto rappresentazione del duo Piga-Gandolfi lascia esterrefatti: “Mi sembra evidente il tentativo della simil-sinistra di rinchiudere Gandolfi nella gabbia di una cosiddetta destra cosiddetta anticomunista e liberista sì, così dicono, ma “alle vongole” (a proposito: ma dove stanno i comunisti? almeno loro erano persone serie, i loro errori erano grandiosi). Una destra spappolata, se parliamo delle frattaglie berlusconiane. O una destra mostruosa, se parliamo del fascioleghismo di Salvini. Gandolfi non intende fare opera di intercettazione della “grande politica”, da opportunamente trasformare in politichetta su scala curnense. Men che meno intende intercettare il voto dei cittadini che siano preda della paura e dell'odio seminati dal fascioleghismo, né intende intercettare i pensierini simil-liberisti (ma de che?) espressi dalle frattaglie di berlusconismo. Gandolfi non intende intercettare un bel niente, a differenza dei politici indigeni locali e delle loro liste cosiddette «civiche», in realtà farlocche, vecchie e nuove. Intende liberare i cittadini dall'ipoteca del terrore e dell'odio seminati dal fascioleghismo e dalle catene del politicamente corretto imposte ai sudditi dalla sindachessa, regina crudele come Maria Antonietta «l'Austriaca», e dalla sua falange di dottoresse”. Fine! E dopo queste carezze dovrebbero farsi avanti i potenziali concorrenti di una coppia siffatta?

Da gennaio 2016 a maggio 2017 ne passerà di acqua politica sotto i ponti. In primavera ci sarà la verifica da parte della UE sulla legge di Stabilità. Ci saranno le elezioni amministrative di Torino, Milano, Bologna Roma e Napoli oltre ad altri 1319 comuni italiani, di cui 150 con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ben 25 capoluoghi di provincia. In autunno ci sarà il referendum costituzionale e c'é da immaginare la baldoria che ci sarà nel combinato tra risultati delle amministrative e campagna referendaria. Poi ci sarà la Legge di Stabilità del 2017 e la necessità di trovare almeno altri 30 miliardi per reggere la baracca. Tutto questo bailamme politico domestico dovrà fare i conti con la recessione cinese, con la possibilità che alla Cina sia riconosciuto lo status di economia di mercato (e il conseguente debacle di molti settori industriali italiani), con Libia e Medio Oriente ancora in fiamme. Se i primi tratti del quadro sono questi, ci sono poi le pennellate che delineano il lavoro della Giunta Serra. Partita nel 2007 in una situazione infausta per il blocco della spesa degli enti locali dopo i primi due anni di dolce far niente obbligato pareva destinata all'inerzia fallimentare con due importanti cantieri bloccati e il comune diventato una succursale laica della Caritas. Le opposizioni si fregavano le mani nella certezza di raccogliere senza pena il timone del comune nel maggio 2017. Renzi sblocca ad ottobre del 2014 ben 1,8 milioni. E così possono ripartire i lavori per concludere la scuola elementare di via Carlinga, poi quelli per terminare la palestra sempre delle elementari (1,2 milioni) e infine si aggiungono 542 mila euro per la rotonda sulla Briantea alla Marigolda e 410mila per la riconversione d'uso della scuola elementare Rodari di via Buelli. Lavori iniziati nel 2015 e che dovrebbero concludersi nel 2017. Questo fa dire al PD che “questa coesione (della maggioranza: n.d.r) , questo grandissimo lavoro, permetteranno a chiunque nel 2017 succeda all'attuale amministrazione, di lavorare su un terreno solido, sgombro di liti, denunce, opere bloccate, strumenti urbanistici fermi al palo ecc. Chi amministrerà dal 2017 troverà una macchina che finalmente funziona, con tante iniziative in atto e molti progetti davvero “cantierabili”, oltre ad una organizzazione del lavoro funzionale agli interessi dei cittadini. […] Il giudizio del Circolo di Curno del Pd su questi primi tre anni e mezzo del mandato amministrativo è estremamente positivo”. Il PD é il maggiore azionista della Giunta Serra (che era stata presidente del PD provinciale prima di candidarsi come lista arancione a sindaco…) e al suo interno ha tre importanti assessori-assessorati. Vito Conti all'urbanistica che ormai viaggia per 25 anni di consiglio comunale; Aldo Benedetti consigliere delegato allo sport che viaggia per i 20 anni di consiglio; Claudio Cavagna pomposamente addetto “alle politiche per il sostegno e lo sviluppo delle attività produttive e commerciali e alla manutenzione del patrimonio comunale”. Finiti gli ex PCI c'è l'assessore dipietrista al bilancio Rizzo, neofita in consiglio. C'è la Gamba occupata nei servizi alle persone –neofita pure lei e molto legata agli ambienti oratoriani- e poi le due neoconsigliere Bellezza (figlia d'arte dell'ex vicesindaco pci nella giunta Morelli) e la Colombo destinate rispettivamente alle politiche culturali (dove ha brillato come una candela spenta) e alle politiche giovanili (la Colombo). Graziosamente il duo Piga-Gandolfi ne danno un tratto significativo: sottoposti alle “catene del politicamente corretto imposte ai sudditi dalla sindachessa, regina crudele come Maria Antonietta «l'Austriaca», e dalla sua falange di dottoresse”. 
Ole!






























Votiamo PD ma non mettiamo il cervello a nanna. 
Soprattutto non abbiamo intenzione di candidarci anche se con poche migliaia di euro si potrebbe allestire una lista civica «contro» qualcuno ma non ci divertirebbe andare in un consiglio comunale per fare numero e scena.
Non avremmo trattato per 40 anni con un ex deputato comunista che faceva l'avvocato di un ministro fascista per i suoi problemi urbanistici locali. 
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Non avremmo visto di buon occhio ed avremmo suggerito-tentato l'allontanamento quando una società della Lega COOP costruì e restò comproprietaria per alcuni anni del centro commerciale.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Non avremmo gradito la presenza di un importante dirigente comunista sestese nell'operazione centro commerciale.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Avremmo detto stop a quei piccoli operatori che hanno speculato per oltre mezzo secolo con la tecnica del topo nel formaggio.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Non avremmo mandato in consiglio comunale un architetto a reggere 25 anni di urbanistica locale visto che –la cronaca nazionale ce l'ha insegnato- se non vieni premiato a Pinco ti possono premiare a Pallino.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi.
Se fossimo amministratori di centrosinistra non avremmo affidato il mega piano di ristrutturazione commerciale della via Fermi all'architetto PD del PGT col centrodestra che sbandiera - chiacchiera calunniosa da bar?- urbi et orbi che alla fine quel piano verrà fatto a… Curno.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Noi avremmo fatto un concorso internazionale cercando di far arrivare qualche grande investitore estero anziché puntare sui piccoli e impossibilitati operatori  locali.
Davanti a un segretario PD che si rivela co-operatore immobiliare in società con un forzista dichiarato, gli avrei chiesto di lasciare l'incarico e defilarsi dal partito finché perseguiva i suoi leggittimi interessi immobiliari.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi.
Non avremmo fatto un bando «stalinista» come quello architettato per la pizzeria nel CVI1 che sostanzialmente significa impedire un serio risultato a tutto vantaggio degli esercizi presenti.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi.
Non avremmo avremmo avuto la faccia tosta del trio Morelli-Pelizzoli-perico che prima si scagliarono contro la biblioteca «perché toglieva spazio alle scuole medie» e poi quando il comune acquistò il terreno adicente, loro pensarono bene di ficcarci quell'»aeroporto» che sarebbero le nuove elementari.
Ci avremmo visto lontano 100 km una contraddizione vergognosa.
Non avremmo sposato l'avventura del COA (pare costata inutilmente a Curno 1/4 di milione di euro come dice l'opposizione) per poi leggere che un ex consigliere (o addirittura assessore?) venire a scrivere su un blog che il padrino del COA sarebbe addirittura l'ex vicesindaco  nella giunta Morelli e padre di una consigliera delegata della giunta Serra.
Ci avremmo visto lontano 100 km un conflitto di interessi. 
Intanto la TESMEC -leader mondiale nel settore- se n'è andata a Grassobbio abbandonando Curno nel silenzio di tutti i partiti.
Alla Freni Brembo è negato un capannone per ignote ragioni ambientali e di incasso. Invece di farci ponti d'oro.
Siamo il paese con la maggiore proprietà pubblica dentro il suo abitato e da 25 anni non riusciamo a partorire un'ideuzza e un soldino, quando poteva diventare l'Orto Botanico di Bergamo, una sede universitaria, uno spazio di tempo libero di prima grandezza. Con tutto l'indotto che tale struttura produrrebbe a vantaggio del paese.   
E già, perché li forse non colerebbe del grasso per la solita categoria di professionisti e dittarelle indigene?. 
Gli amministratori di Curno non sgallettino troppo perché uno scherzetto alla Quarto gli potrebbe succedere pure a loro.
Salvo poi piangere sul latte versato.
















A mio avviso, vecchie o nuove che siano, le maggioranze di centrosinistra che hanno governato Curno non sono state all'altezza di proporre un futuro per il paese. Hanno interpretato l'azione amministrativa seguendo e continuando il modello degli anni '60-'70 ignorando l'evoluzione del costume, dei consumi, dei bisogni della popolazione.
Per loro i cittadini hanno solo “bisogni materiali” e quando allargano l'orizzonte vedono il teatro dell'oratorio, la banda del paese, gli amici della lirica, la squadretta di calcio, la cantante sottocasa.
Quando si spingono avanti avanti avanti arrivano al mercato dei falliti a km zero, al magazzino del vecchiume da riciclare co-finanziato dalla regione, a produrre corrente col solare per venderla all'enel. Roba da latte alle ginocchia.

Modelli vecchi di 30-40 anni che il cittadino ha abbandonato in favore del camminare, del ciclismo, della palestra. Una scuola intesa come luogo dove si viene foraggiati per un inutile consumismo di ogni genere senza qualità e con molto clientelismo. Una socialità che premia i più aggressivi e dimentica sistematicamente chi non ha più voce: anzi! viene condannato anche per il suo silenzio.

Un ambientalismo fatto di tanto cemento: piste ciclabili che sono delle mini autostrade; micro giardini pieni zeppi di manufatti come fossero le giostre delle fiere; il verde monumentale fatto di relitti arborei di nessun rapporto col nostro; piazze pedonalizzazioni parcheggi che paiono sempre “in fieri”. Mai decisa una pedonalizzazione definitiva. Mai scelto un trasporto pubblico definitivo. Sempre un tenere i piedi in mille scarpe per non  perdere consensi o limare al massimo i dissensi. Tante chiacchiere che alla fine sono sempre e solo denari spesi senza alcun risultato definitivo ed utile ma che servono a far lavorare impresette amiche poco professionalizzate, progettisti  di modesta fama; sostituire questo con quello che saprà ricordarsi un domani di noi.
Tutto questo lo si vede benissimo fisicamente. Non troverai a Curno nelle opere del centrosinistra (tantomeno in quelle FI-Lega-Fascisti) la mano forte di un neo-Bernini o di un Botta. Non troverai la pietra massiccia di una città del '500 ma troverai nella pubblica via una banale piastrellatura inadatta perfino nel corsello della più sgangherata villetta a schiera.
Non troverai un progetto solare ad accumulo ma il solito affastellamento di un pacco di pannelli sul tetto dell'edificio che non tiene nemmeno conto dei periodi di consumi elettrici in quell'edificio, col risultato che il comune produce energia elettrica per venderla all'…enel. 

Dopo trent'anni di  chiacchiere sul fiume Brembo non hanno uno straccio di progetto  col risultato che da Ponte san Pietro alle foci del fiume nell'Adda il nostro comune –sulle due sponde- é l'unico che non ha una pista pedociclabile. Epperò non dimenticano di emettere ogni anno la “grida” per vietare il bagno estivo nel fiume… comunque irraggiungibile dal nostro territorio.

Brava gente: ma andava bene a cavallo degli anni '60-'70. Del resto essere cresciuti alla scuola di un uomo che é riuscito nella fantastica impresa di distruggere una sezione del PCI, beh… non c'é da attendersi molto. Del resto quando un partito come il PCI ha nelle sue file provinciali un avvocato già deputato PCI per due legislature che é l'avvocato di fiducia per l'urbanistica (dei suoi terreni a Curno) di un ministro degli esteri fascista, beh… che ci si può attendere?





Nessun commento:

Posta un commento