22 - Nove articoli di tema vario.












Chi lavora per poco, vale poco.

Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti: “Sono molto amareggiato. A Matteo Renzi non raccontano la verità. Un uomo intelligente, quale io credo che sia (davvero ci crede …? N.d.R) , non può dire che un giornalista pagato 4920 euro lordi all’anno non è uno ‘schiavo’. Io ho posto un problema”. Renzi gli aveva appena ripetuto che fosse stato per lui avrebbe abolito l’ordine. Jacopino pare un uomo del passato e non se n’é accorto. In Italia la qualità media dei giornalisti é assai bassa e gli stipendi ridicoli che pagano gli editori non sono solo una questione di interessi (degli editori) ma derivano soprattutto dalla bassa professionalità del personale che si propone agli editori come giornalisti. Troppi giovani si avviano in quella professione spinti dall’ambizione senza  avere le basi per esserlo e quindi, anziché fare mestieri meno luminosi ma più adatti alla loro preparazione, si consolano con salari bassi incolpando il giove pluvio che non li riconosce. Jacopino aggiunge: “Una collega mi ha scritto dicendo che aveva finito i suoi 288 articoli e adesso, in base a quella che io chiamo una ‘sinergia criminale’ tra Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e Fieg, il gruppo editoriale per cui lavora le ha detto che per tutti i pezzi in eccesso che scriverà le darà 120 euro lordi annui”. Forse quella collega non ha capito che deve cambiare mestiere perché indubbiamente l’editore é un furbo (ladrone), ma soprattutto lei che ha accettato quelle condizioni é una fessa.



La miseria di 3470 di pensione netta.
Pure Ombretta Colli, 72 anni di vita, moglie di Giorgio Gaber ( di cui è vedova da 13 anni) e fedelissima di Forza Italia dalla metà degli anni '90 ( quando Berlusconi fece la sua "discesa in campo") fino ad oggi, ormai é in pensione. Sulle insinuazioni riguardo alla "scalata politica" ( deputato, parlamentare Ue, Presidente della Provincia di Milano, tre volte senatrice) usata solo per assicurarsi una pensione d' oro sul finire della carriera, la Colli non ci sta: "Lei pensa che sia arrivata a questo punto della mia vita per scandirla sulla pensione di senatore? Le faccio vedere quant'è: 3470 euro mensili (netti)".
Davvero poca. Peccato che il 90% degli italiani pensionati, quella cifra se la sognano. E di Renzi ? “ Boschi e renziani vari, por favor, sono figli di papà che si sono messi a fare cose più grandi di loro".  Meno male: ci pensavo anch’io. Ma vai a …!

 

 

Democrazia on demand
di Sebastiano Messina – LaRepubblica.

Era bellissima, la democrazia diretta che prometteva Grillo: i cittadini che discutono su Internet e poi approvano o bocciano le leggi, e i “portavoce”
in Parlamento che votano di conseguenza. Purtroppo, non c'e stato modo di consultare gli iscritti sulla riforma del Senato. Neanche sul Jobs Act. E neppure sull’Italicum. Non è stato possibile un referendum sull’alleanza con Bersani, né su quella con Farage. Non si e potuta indire una consultazione online sui nomi da votare alla Rai. O alla Corte Costituzionale. O al CSM.
Non c’e mai il tempo, purtroppo.
Però ogni volta si apre un interessante confronto democratico, davvero senza precedenti: da una parte chi invoca un libero dibattito nel movimento, dal1’altra Beppe Grillo. Il quale, dopo aver attentamente ascoltato chi dissente, indice subito un referendum online.
Per espellerlo.


Perizia sul pisello dei porno attori

di Rosa Coppola – Corriere del Mezzogiorno.

Una perizia sui pornoattori, anzi sul «sesso» di chi «recitò» sul set con Sara Tommasi. A disporla è la pm Elena Guarino della Procura salernitana nell’ambito del processo sulle presunte violenze subite dalla showgirl. Nello specifico, si tratta di una «consulenza tecnica» sul membro dell’attore e del cameraman che lo sostituì in scena. La particolare perizia — che si inserisce nel quadro giudiziario del processo che vedrebbe vittima la showgirl che ha denunciato presunte violenze sessuali subite durante le riprese del film “Confessioni private”, girato in un agriturismo di Buccino, provincia di Salerno, nel 2013 — è stata affidata a un ingegnere elettronico, dal momento che avverrà tramite l’analisi dei fotogrammi del video.
Il magistrato ha deciso di far eseguire tale perizia dopo le dichiarazioni dell’attore protagonista del film con la Tommasi il quale sostiene di aver ricevuto un danno all’immagine da quella sostituzione improvvisa affidata al cameraman. Una sostituzione avvenuta, secondo i verbali, perché l’attrice era in uno stato confusionale tale da non consentire all’attore una buona performance.
Dichiarazioni che avallerebbero la tesi dello stato di disagio in cui versava la Tommasi che ha sempre sostenuto di essere stata violentata in scena. La perizia per adesso verrà eseguita sui fotogrammi del film.
Non si sa se ridere o piangere (é il nostro commento).
Signorini, si dia da fare.
29 dicembre 2015


Curno: consiglieri comunali (laureati) che non conoscono tutta la Costituzione.
Il consigliere comunale (di Curno) Paolo Cavagna della lista FI-Lega e la consigliera Sara Carrara della lista Consolandi, rispettivamente ex lega ed ex AN, hanno presentato due mozioni pressoche identiche circa la presenza di un extracomunitario  abitante “in via dei Fossi” .
Questa di “via dei Fossi” (una via che NON esiste a Curno) é una invenzione democristiana (quindi immaginate di quanti anni or sono) per creare un riferimento certo a persone capitate e persistenti in paese per caso e quindi sostanzialmente  con rifermento al municipio. Insomma: se arriva un messaggio a uno che abita in via dei Fossi lo si recapita all’ufficio dei servizi sociali del comune che sa a chi consegnarlo.
Il Cavagna “presuppone di origine nord africana” ( valuta che il tipo sia) mentre la Carrara lo gibolla subito come nord africano.
Si potrebbe aprire un discussione su come sia riconoscibile un nord africano rispetto a un centro africano ma queste sottigliezze ne sono specialisti solo il duo Cavagna-Carrara.
Secondo il Cavagna il nordafricano dormirebbe presso l’ufficio dei servizi sociali del comune mentre per la Carrara dormirebbe sotto i porticati di un condominio.
Interessante e molto cool anche il resto della interrogazione della Carrara, che si dilunga in una serie di peteguless sui fatti privati del soggetto, reo di fumare e di cellula rizzare.
Per chi se ne intende vale piuttosto la pena di prendere nota della grammatica sintassi e contenuto delle due interrogazioni e  -in ultimo ma forse per primo- della grafia delle rispettive firme di codesti consiglieri. Come sapete  spesso le aziende fanno  esaminare le firme  dei potenziali assunti da parte di uno psicologo.
La Carrara interroga  pure sulla spesa di 1700 euro destinati a realizzare un “corso di italiano rivolto a donne straniere”.
Dalle risposte della sindaco Serra emerge che la dottoressa Sara Carrara (perché la Carrara ha anche una laurea) non conosce ben tre articoli della Costituzione Italiana: 3, 33, 34.
Se combiniamo i caratteri delle firme, la grammatica, la sintassi, il contenuto delle tre interrogazioni dei consiglieri Carrara-Cavagna che scrive : “definiti e considerati razzisti (sempre che sia un dispregiativo)” ci si domanda se non sia il caso di fare un esame ai consiglieri di buona  scrittura (e lasciamo perdere la psicologia…), di conoscenza della Costituzione nonché della grammatica e sintassi italiane.
Magari far loro sostenere l’esame con una maestra “che si presupponga di origine nord africana” sicuramente meglio preparata di loro nello scrivere e nel conoscere la nostra Costituzione.
Una critica pure alla sindaco Serra per il tono schizzinoso e piccato della risposte.



Il materiale informativo sulle interrogazioni e risposte lo trovate qui:



Chi é il cialtrone?
Il Claudio Piga da Trezzo, spin doctor dell’ex sindaco Angelo Gandolfi tenutario della latrina di Nusquamia, dopo avere pizzicato il “gatto padano”, il Max Conti (segretario del PD curnese), il Paolo Cavagna (relitto forzista leghista in consiglio comunale), il Roberto Pedretti autoesiliatosi dalla Lega Nord, l’orecchino di Scanzi, la “fichitudine” della Boschi  per non dimenticare la nemmeno troppo sotterranea accusa di filo brigatismo rosso appioppato alla consigliera Bellezza per il suo essere fieramente femminista, oltre un’altra mezza dozzina di “politici” locali che naturalmente non lo degnano di una risposta (loro li provocano apposta sperando che scrivano sulla latrina) alza il tiro e va a lordare anche nel fessbuc del Marco Belotti segretario bergamasco della Lega reo (si fa per dire) di avere ripreso dal diario di Mauro Corona una cartolina natalizia di auguri dello stesso Corona. Che come minimo é un abuso di potere. C’é quindi per il Piga l’occasione per smerdare pure quello: “foto di Mauro Corona “ggiovane”, sportivo e probabile nonnetto iperattivo (…):beh, il Mauro Corona è un simpatico cialtrone, per esempio quando si fa intervistare in tenuta alpina con quella bandana da pirata. Probabilmente non  ha notato che il “ggiovane” sia fotografato con tanto di barba bianca e che quindi solo uno mal vivente (staccati…) come il Piga può vederci un’immagine contraffatta. Corona l’ho incontrato per caso quest’anno all’EXPO, non mi pare differente da come sia nella foto.
Che poi un Claudio Piga, agli onori delle cronache letterarie per un capolavoro come “Le vegliarde di Trezzo” (http://www.webalice.it/claudiusdubitatius/Nugae/Vegliarde_Trezzo_Adda.htm ) dia del simpatico cialtrone ad uno spaccapietre montanaro che ha scritto una quarantina di libri e ne ha venduto almeno mezzo milione di copie, beh, si, é davvero un simpatico cialtrone. Il Claudio Piga però.


Se perdo vado a casa. Promesso!
Le elezioni di medio termine con cui gli italiani potranno dare il proprio giudizio sul governo e su Matteo Renzi non saranno quelle amministrative di primavera. Piuttosto, a fare il tagliando al governo, sarà il referendum che, intorno alla metà di ottobre, dovrà confermare le riforme istituzionali. “Se perdo il referendum considero fallita la mia esperienza politica” è la sfida del presidente del Consiglio nella conferenza stampa di fine anno (fluviale, due ore e mezzo), dichiarazione che vale doppio visto che poco prima aveva assicurato che “questo è il mio ultimo incarico pubblico“. Certo, la sfida sembra “facile”, i sondaggi danno il sì come stravincente, ma la sicurezza del capo del governo non deriva dalle indagini sulle opinioni (“Mi interessano di più quelli sui consumi degli italiani”) piuttosto dal lavoro fatto dal governo con il quale, dice, si registra la vittoria della politica contro il populismo per 4 a zero. … 
Il fatto Quotidiano – 30 dicembre 2015-12-30

Abbiamo seguito la conferenza di Renzi e la prima ora delle domande dei giornalisti al PdC Renzi e ci siamo annoiati specialmente per la banalità delle domande e la logorroicità delle risposte. Volenti o nolenti, che piacciano o meno, quello é il lavoro fatto da un governo nato da un Parlamento dove il PD ha vinto e perso contemporaneamente. Ringraziando Bersani per il colpaccio di avere condotto ad una mezza vittoria o una mezza sconfitta un PD che aveva tutte la carte per vincere bene quelle elezioni. Con tale materiale umano-politico e il casino delle elezioni presidenziali la soluzione Letta prima e Renzi poi era inevitabile.  La stima di Renzi nella popolazione deriva soprattutto dalla sua pervicace volontà di rompere quel clima di consociativismo sopravvivenziale della casta  che questa pretende sia letto come volontà (da parte della casta) di fare bene le cose mentre da qualche lustro conclude sempre con una lunga e piacevole permanenza romana a riscuotere soprattutto una lauta prebenda che, male che vada, garantisce a tutti una bella casa e un buona pensione.
Del resto la fine di FI e l’avvento dei 5S non poteva dare una svolta anche al pantano cattocomunista che c’é in gran parte del vecchio PD e della sua c.d. “sinistra”, olimpionica campionessa della propria auto sopravvivenza nei secoli.



L’attenzione silenziosa degli intellettuali.
In prima linea contro il berlusconismo, oggi gli intellettuali tacciono imbarazzati di fronte al giovane premier. E lasciano il monopolio della critica alla generazione dei “vecchi”. Inizia così l’articolo di Marco Damilano su
Il suo articolo é un massimo esempio di eccellente copia incolla per giustificare la SUA affermazione. Niente di illecito o furfantesco riportare i giudizi degli intellettuali mezzo cinquantenni del momento anche se –pur non negando il titolo ai nominati nell’articolo- magari come “intellettuali” individuiamo più un Cordero uno Zagrebelski un Ainis  un Umberto Eco e perfino i due Boeri piuttosto che questo gruppetto di rapidi spigliati pennaioli (bravi di penna non penne vendute)  politicamente corretti a sinistra.
Marco Damilano soprannominato “il piagnina” da quando lo vediamo-sentiamo  con la Gruber sulla 7. Pare sempre il ragazzino che rivendica la caramella che sarebbe stata scippata e ciucciata dal compagno.
Damilano rimpiange la vecchia classe politica e intellettuale dove personaggi e schieramenti erano dei quadri perfettamente riconoscibili appesi alla sacre pareti delle redazioni.
Confondere il tragico periodo dei governi Berlusconi-Bossi con l’attuale vuol dire non avere capito nulla dell’Italia che s’é finalmente scrollata di dosso un criminale pattume.
Il Renzi fa il massimo possibile col materiale umano e politico che s’é trovato e gli intellettuali mezzo cinquantenni lo stanno osservando in silenzio non tanto per complicità ma col dovuto stupore rispetto a quel che fa.


Concerto di fine anno  in una scuola di Gaza
RT  (https://francais.rt.com/programmes/enquetes-speciales/8314-musique-de-guerre )  va visiter une école de musique à Gaza, au moment où les élèves préparent le concert de fin d’année. Bien qu’impuissante à faire reculer la violence, la musique leur permet tout de même de garder l’espoir qu’un jour ce conflit prenne fin.
Même si Gaza est une zone de conflit, il faut bien que la vie quotidienne de ses habitants continue. Pour de nombreux enfants qui ont grandi dans un climat de violence dès leur plus jeune âge, la musique est devenue une importante source de réconfort. RT va visiter une école de musique à Gaza au moment où les élèves préparent le concert de fin d’année. Leur expérience de la guerre les unit tout comme leur passion pour la musique. Ils ont survécu aux destructions, enduré l’horreur des bombardements et vu la mort de près. Certains l’ont regardée en face. Bien qu’impuissante à faire reculer la violence, la musique leur permet même de garder l’espoir qu’un jour ce conflit prendra fin.

Il filmato  su YOUTUBE (172 Mb)



Nessun commento:

Posta un commento